La petizione
"L’accesso al matrimonio per ogni persona è un diritto fondamentale riconosciuto dall’art.16 della Dichiarazione universale dei Diritti Umani e dall’art.9 della Carta dei Diritti fondamentali dell’Unione Europea. Il Parlamento Europeo, ha chiesto più volte agli Stati dell’Unione, a partire dalla Risoluzione dell’8 febbraio 1994, di rimuovere “gli ostacoli frapposti al matrimonio di coppie omosessuali ovvero a un istituto giuridico equivalente, garantendo pienamente diritti e vantaggi del matrimonio e consentendo la registrazione delle unioni”.
L’estensione del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso è stata già introdotta in sette Paesi europei (Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda), in Canada, Repubblica Sudafricana, Argentina, Città del Messico e in otto Stati USA (Massachusetts, Iowa, Connecticut, Washington D.C., New Hampshire, Vermont, New York, Maryland).
Altri Paesi estendono alle coppie omosessuali alcuni o tutti i diritti del matrimonio attraverso nuovi istituti giuridici con altro nome: così in Danimarca, Finlandia, Germania, Regno Unito, Svizzera,Austria, Irlanda, Repubblica Ceca, Andorra, Ungheria, Slovenia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Ecuador.
Francia, Croazia, Colombia, Uruguay, Australia riconoscono alcuni diritti alle coppie dello stesso sesso.
Nell’Europa occidentale l’Italia è rimasta fra i pochi Stati (insieme a Grecia, San Marino, Monaco e Vaticano) a non prevedere alcun riconoscimento delle coppie dello stesso sesso.
Con la sentenza 138 del 2010 la Corte Costituzionale ha dichiarato che “all’unione omosessuale spetta il diritto fondamentale di vivere una condizione di coppia, ottenendone il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri” e che “spetta al Parlamento individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette”.
La successiva sentenza 4184 del 2012 della Suprema Corte di Cassazione ha affermato inoltre che “una coppia omosessuale convivente con una stabile relazione di fatto, rientra nella nozione di <vita familiare>”
L’Italia non può ignorare la profonda trasformazione che sta avvenendo in Europea e nel mondo, dove la fine della discriminazione verso le persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans) è ormai un obiettivo importante dei Governi. Le forze politiche del nostro paese devono assumere l’iniziativa e, come hanno fatto le principali forze europee, di centrosinistra come di centrodestra, riconoscere finalmente i diritti delle coppie omosessuali.
Per questi motivi chiediamo con forza al Parlamento italiano di dare una risposta alla richiesta della Corte Costituzionale e alla domanda di uguaglianza e di pari dignità che cresce nel Paese e di estendere il matrimonio civile alle coppie formate da due persone dello stesso sesso.
L’estensione del matrimonio civile alle coppie dello stesso sesso è stata già introdotta in sette Paesi europei (Paesi Bassi, Belgio, Spagna, Norvegia, Svezia, Portogallo, Islanda), in Canada, Repubblica Sudafricana, Argentina, Città del Messico e in otto Stati USA (Massachusetts, Iowa, Connecticut, Washington D.C., New Hampshire, Vermont, New York, Maryland).
Altri Paesi estendono alle coppie omosessuali alcuni o tutti i diritti del matrimonio attraverso nuovi istituti giuridici con altro nome: così in Danimarca, Finlandia, Germania, Regno Unito, Svizzera,Austria, Irlanda, Repubblica Ceca, Andorra, Ungheria, Slovenia, Lussemburgo, Nuova Zelanda, Ecuador.
Francia, Croazia, Colombia, Uruguay, Australia riconoscono alcuni diritti alle coppie dello stesso sesso.
Nell’Europa occidentale l’Italia è rimasta fra i pochi Stati (insieme a Grecia, San Marino, Monaco e Vaticano) a non prevedere alcun riconoscimento delle coppie dello stesso sesso.
Con la sentenza 138 del 2010 la Corte Costituzionale ha dichiarato che “all’unione omosessuale spetta il diritto fondamentale di vivere una condizione di coppia, ottenendone il riconoscimento giuridico con i connessi diritti e doveri” e che “spetta al Parlamento individuare le forme di garanzia e di riconoscimento per le unioni suddette”.
La successiva sentenza 4184 del 2012 della Suprema Corte di Cassazione ha affermato inoltre che “una coppia omosessuale convivente con una stabile relazione di fatto, rientra nella nozione di <vita familiare>”
L’Italia non può ignorare la profonda trasformazione che sta avvenendo in Europea e nel mondo, dove la fine della discriminazione verso le persone lgbt (lesbiche, gay, bisessuali e trans) è ormai un obiettivo importante dei Governi. Le forze politiche del nostro paese devono assumere l’iniziativa e, come hanno fatto le principali forze europee, di centrosinistra come di centrodestra, riconoscere finalmente i diritti delle coppie omosessuali.
Per questi motivi chiediamo con forza al Parlamento italiano di dare una risposta alla richiesta della Corte Costituzionale e alla domanda di uguaglianza e di pari dignità che cresce nel Paese e di estendere il matrimonio civile alle coppie formate da due persone dello stesso sesso.
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